Non c’è una risposta unica a questa domanda ma c’è un’unica risposta che mi sento di dare: si può rispondere solo studiando il caso specifico. Ogni attività, prodotto/servizio o attività avrà un determinato target di riferimento, certi canali promozionali già attivi e un determinato processo di acquisto del cliente che, solo analizzandolo, potrà portare a dare una risposta.
La vera domanda che ogni titolare di un’attività dovrebbe porsi è:
Come arrivano le persone ad acquistare il mio prodotto/servizio? Qual è il percorso che fanno per diventare miei clienti? Quanto dura questo percorso? E da cosa nasce il bisogno di acquistarlo?
Quest’estate sono stata in Francia, in particolare in Costa Azzurra, poco distante da Nizza. Oltre al mare, sole, camminate e un po di sano relax, ho fatto il volo con paracadute ascensionale.
Pur trattandosi di un’attività stagionale, proviamo a pensare al target ed al processo d’acquisto dei clienti per questo particolare servizio. E’ probabile che il potenziale cliente non sia francese e abbia scelto di fare una vacanza a Nizza (o posti limitrofi) sfruttando l’occasione di fare qualche attività fuori dal comune. Si ritrova col “problema” di trovare quale attività possa effettivamente fare.
E’ più facile intercettare questo utente su Google oppure è più facile far scoprire sui social agli utenti la possibilità di fare il volo con paracadute ascensionale a Nizza (o posti limitrofi)?
Detto in parole più semplici: è più facile convincere chi a Nizza ha già scelto di andarci e che sta pensando di fare qualcosa di extra ordinario o intercettare chi ha deciso di voler trascorrere una vacanza estiva a Nizza e che contestualmente sta cercando qualche attività fuori dal comune?
La risposta è: è più semplice convincere chi a Nizza ha già scelto di andarci con campagne Google rispetto ad intercettare attraverso i social networks altri utenti.
Promuovendosi con parole chiave che intercettano chi sta cercando “attività a nizza”, “cosa fare a nizza”, “divertirsi in costa azzurra”, “divertimento a nizza” (e tutte le varianti di keywords), infatti, si entra in contatto con utenti che sono già un pezzo avanti nel loro processo di acquisto, che hanno con alta probabilità già deciso di trascorrere una vacanza a Nizza ed hanno anche forse già deciso di voler fare qualche attività fuori dal comune.
Fare campagne su Facebook (ed in generale sui social) metterebbe in questo preciso caso davanti a due difficoltà:
1) intercettare chi ha deciso di voler trascorrere una vacanza estiva a Nizza
2) intercettare chi ha deciso di voler trascorrere una vacanza estiva a Nizza e che contestualmente sta cercando qualche attività fuori dal comune
C’è una variabile in più da dover superare rispetto al pubblico intercettato su Google Ads.
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Ma facciamo un altro esempio.
Cambiamo radicalmente prodotto ma usiamo sempre un esempio che mi riguarda in prima persona ma che, sono certa, accomuni molti di noi. Amo i croissant, mi piace fare colazione al mattino e scoprire posti nuovi in cui poter assaggiare colazioni dolci e salate. E’ da qualche giorno che mi imbatto in post/reel su Facebook e Instagram del famoso Croissant cubico pubblicati dai giovani e preziosi content creator.
Se sei il titolare di un bar pasticceria che vende/fa questo croissant, cosa è meglio fare?
Con l’utilizzo della piattaforma di Facebook o Instagram si sfrutta il potere della scoperta mostrando ai potenziali clienti cosa fai e come lo fai. In questo caso è più che giusto sfruttare le campagne su Facebook o Instagram perchè sono lo strumento adatto ad una situazione come questa: un’attività locale che vuol far conoscere il proprio prodotto.
Il processo d’acquisto in questo preciso caso parte per “scoperta”.
Leggo un articolo pubblicato sui social, guardo un reel di una brioche cubica e leggendo la description vedo dove posso andare ad assaggiarla e scopro nelle immediate vicinanze: La Farmacia del Cambio di Torino.
E com’è alla fine il croissant?
Ve lo dirò presto 😉